giovedì 18 febbraio 2016

Il mio “Good Food”



Salve Signore.
Ho aderito ormai quasi un mese fa al “manifesto per una nuova cucina” sponsorizzato da Csaba dalla Zorza a seguito, ma non solo, della pubblicazione del suo ultimo libro “Good Food”Ho letto (e dovrò rileggere) e studiato il libro, con tanto di appunti a bordo pagina, e mi sono subito messa all’opera per risanare, riequilibrare e migliorare le abitudini alimentari mie e, di conseguenza, della mia famiglia.



Naturalmente, non si può in poco più di un mese rivoluzionare l’essenza di una cucina, proprio perché si tratta di un cambiamento radicale che cambia e muta la natura stessa delle nostre abitudini e dei nostri gusti! Tutto infatti, almeno nel mio caso, è ripartito dalla spesa e da come e soprattutto da quando riempio il mio carrello, è continuato poi in una nuova gestione della mia dispensa/frigo/freezer, ed è terminato nella creazione di nuove modalità di preparazione sia del cibo sia delle modalità di presentazione dello stesso (mi sono state molto utile le lezioni private “One year to organized kitchen” tenute da Csaba in un suo vecchio blog).
Come spesso mi capita, quindi, mi occupo prima del macro problema, cerco di risolverlo individuando e selezionando le soluzioni migliori, lo attuo (questa per me e’ la cosa più difficile) perseverando fino a che non entra naturalmente nella mia routine quotidiana. Poi passo al micro. (Ecco, il filosofo che è in me ha fatto “toc toc”). Ora sono nella fase della messa in pratica e, devo dire, sta andando bene. Di seguito, quindi, vi elenco in 10 punti la mia "macro rivoluzione personale in cucina":
  1. Faccio un piano temporale di approvvigionamento della spesa, decidendo quando durante il mese mi dedicherò rispettivamente all’acquisto dei prodotti freschi e a quello dei prodotti così detti “da dispensa”. Nel mio caso ci saranno acquisti giornalieri, un approvvigionamento settimanale (il mercoledì) e uno mensile.
  2. Ho creato una lista per ogni “momento” di acquisto: un elenco di prodotti freschi che dovrò acquistare giornalmente come il latte e il pane, una lista di prodotti freschi come la carne, il pesce o gli affettati da acquistare settimanalmente (nel mio caso il mercoledì) rispettivamente dal mio macellaio, dal mio pescivendolo e dal mio alimentari di fiducia vicino casa, e una lista di prodotti da dispensa da acquistare una volta al mese al mio supermercato (si perché anni fa mi ero posta il problema di quale fosse il supermercato più adatto a me, e l’ho trovato!).
  3. Ho depennato. E’ stata per me la cosa più complicata poiché togliendo, contemporaneamente, ho dovuto ragionare e riflettere sulle alternative, ovvero capendo ed escludendo dalla mia lista quegli alimenti che non ritenevo più salutari per la mia famiglia, ho dovuto inserire i miei nuovi “good food” decidendo cosa fosse qualitativamente importante mangiare. Ho eliminato (in parte perche’ mio marito su alcune cose non transige) le merendine confezionate, compensandole una volta a settimana con un dolce fatto in casa (e non usando i preparati naturalmente); non compro alimenti contenente olio di palma; non copro quasi più bibite gassate; uso solo (quando e’ veramente necessario) il dado biologico; faccio almeno una volta a settimana il pane fatto in casa; compro anche lo zucchero di canna e lo utilizzo spesso per molte ricette. Per quanto riguarda me modalità di cottura ho diminuito drasticamente il fritto a favore della cottura nel forno e ho aggiunto nei miei menù pietanze cotte al vapore o al cartoccio.
  4. Mi attengo scrupolosamente e rigidamente a quello ho scritto nella mia lista  della spesa, rigorosamente cartacea perché quelle delle app non riesco mai ad utilizzarle dato che il mio cellulare la sera è sempre scarico!
  5. Ho individuato i miei “Fantastici 4”, ovvero quei prodotti di altissima qualità su cui non scendo più a compromessi e di cui mi creo anche una piccola scorta: la pasta di grano duro che vario nei gusti (grano duro, kamut, mai) e nei formati vari; olio extravergine di oliva 100%italiano, ovvero olive italiane, frantoi italiani…; pomodoro in bottiglia che menzioni tra i suoi ingredienti solo pomodoro italiano e sale; uova biologiche provenienti da allevamenti a terra certificati con una data di scadenza non troppo distante da quella di confezionamento.
  6. Dedico piu’ tempo ai contorni. Fino a poco tempo fa li consideravo un surplus rispetto ai piatti principali, ora li ho fatti diventare un piatto principale e a volta, con l’aggiunta di alcuni ingredienti basici, un piatto unico.
  7. Ho rinnovato il mio menù planning settimanale, nuova interfaccia bio (scherzo), nuovi alimenti, nuove ricette, alternanza maggiore di ingredienti a favore delle proteine vegetali, a favore delle proteine animali ittiche e a sfavore (ma non all’eliminazione) delle proteina animali derivate dalla carne, soprattutto quella rossa; per quanto riguarda la frutta devo ancora migliorare...
  8. Organizzo il mio “cooking time”: dato che purtroppo quando torno la sera non ho molto tempo a disposizione prima che la mia bimba mi reclami davanti ai fornelli, arrivo preparata. In macchina mi faccio una scaletta veloce su cosa devo preparare per primo e mi affido il più possibile all’aiuto del mio cook rosso mela a cui chiedo spesso gli straordinari.
  9.  Apparecchio per bene la mia tavola! Per bene non vuol dire tirare fuori il servizio buono ma neanche omettere elementi fondamentale della tavola come i bicchieri: uso una tovaglia che cambio ogni 3 giorni (a meno di catastrofiche esibizioni metafisiche di mia figlia), utilizzo piatti di ceramica e bicchieri in vetro e posate in acciaio disposte come da protocollo, scendo a compromessi per i tovaglioli usandoli di carta durante la settimana e di stoffa nel week end, e in ultimo metto in tavola una bella brocca per l’acqua e il cestino per il pane.
  10. Mangiamo con più calma e, condividendo il cibo, riesco anche (udite, udite) ad estrapolare dalla bocca di mio marito un giudizio gastronomico sul piatto che ho preparato.
Tra qualche mese passerò ai micro problemi nella mia cucina, ora devo ancora assimilare bene i cambiamenti che vi ho elencato sopra; spero di non avervi annoiato ma incuriosito e spero esprimiate il vostro parere in merito e i vostri suggerimenti.
Buona giornata a tutte/i.




4 commenti:

  1. Ciao Simona
    anche io da qualche tempo sto approfondendo il tema del "mangiar sano" perchè "siamo quel che mangiamo" quindi non possiamo proprio essere indifferenti!!!
    Per quanto riguarda le mie abitudini seguo queste piccole regole:
    1: bere molta acqua e bere a stomaco vuoto un bicchiere di acqua tiepida con la spremuta di mezzo limone ogni mattina.

    2: variare il menù giornaliero alternando carne - pesce- uova e legumi.

    3: acquistare solo frutta e verdura biologica a km zero

    4: acquistare carne e pesce solo dal macellaio di fiducia

    5: sostituire le merendine con dolci fatti in casa.

    6: leggere attentamente gli ingredienti di ciò che acquisto.

    Sono sicura che seguendo queste piccole regole evitiamo tantissimi problemi con la salute nostra e di chi ci sta accanto perchè...queste sono cose di cui si deve occupare la donna, la mamma e la moglie!!

    Tiziana

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  2. Sono d'accordissimo con te! Farò mio il tuo suggerimento sull'acqua e il limone, per cominciare in maniera alcalina la mia giornata!

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  3. Mio cognato è caporeparto macelleria di una grande catena di supermercati, secondo voi devo andare in una piccola macelleria ad acquistare la carne? Lui mi assicura la provenienza e la qualità...

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  4. In questo caso no, io non lo farei! È lui la tua assicurazione! E poi hai individuato i due punti di domanda imprescindibili quando parliamo di carne, provenienza e qualità! Grazie Katy

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