lunedì 25 febbraio 2019

Sotto il segno dello slow living



Buongiorno Signore!
Ultimamente sto leggendo molti articoli inerenti la possibilità di un “cambio di rotta” in merito alle abitudini/stile di vita che si possono far proprie in famiglia. La direzione verso cui molti genitori stanno dirottando è quella dello slow living, ovvero cercare di creare una quotidianità dai ritmi più lenti, con una diminuzione drastica della quantità delle cose di cui disporre (minimalismo) a favore di una qualità materiale ma soprattutto temporale che riqualifica la nostra routine familiare.

Un altro aspetto molto interessante di questo cambio di prospettiva è notare come questo nuovo assetto delle dinamiche famigliari poi investa ad ampio raggio tanti aspetti della quotidianità, come l’alimentazione (più attenta alla stagionalità e alla lavorazione del cibo) o il momento gioco dei nostri bimbi (meno oggetti, che impediscono anche lo sforzo creativo e immaginativo, ma di maggiore livello qualitativo).
Mi trovo molto concorde con questo nuovo approccio e per questo ho apportato dei piccoli ma sostanziali cambiamenti nella mia routine giornaliera di mamma e di moglie.
Mi sono focalizzata innanzitutto sul momento del gioco, liberando la stanza delle bimbe di tanti giocattoli e lasciando volontariamente dei vuoti da riempire (o non) sulla base delle loro esigenze, favorendo un gioco meno strutturato e molto più libero, creativo e fantasioso e puntando negli acquisti su giochi “no spazzatura” ma studiati in base all’ età e alla fascia di apprendimento che si attraversa (e se sono più costosi ammortizzo risparmiando sulla quantità degli acquisti).
Ho deciso di passare una o due ore nel week end all’ aperto, cercando di non prendere la macchina e, così, di trasformare le mie piccole commissioni in brevi passeggiate da fare tutti insieme, per camminare e per ossigenarci!
Per quanto riguarda le bimbe nello specifico, ho inserito in agenda due ore a settimana per ciascuna (oltre a quello che riesco faticosamente a ritagliarmi già) per del tempo esclusivo da dedicargli, per prendere un gelato, andare al parco, una alla volta, solo noi due, e ho visto che questa piccola cosa è davvero apprezzata ed ha allentato quei piccoli momenti in cui si creava una forte richiesta di attenzione individuale.
Ho fatto lo stesso con mio marito, ritagliandoci un pranzo e una cena al mese (lo so non è molto, ma con due bimbe piccole è meglio di niente!) per stare solo noi due, anche una semplice pizza.
La novità più stravagante è quella dei vuoti: ho creato volontariamente dei momenti di vuoto per le bimbe, in cui far emergere l’emozione della noia, per capire e vedere come riescono da sole a gestire quel momento e provando così a stimolare la loro vena creativa, la loro immaginazione. Devo dire che, tranne le prime volte in cui mi venivano chiesti suggerimenti per “riempire” questi vuoti, già dalla seconda volta ne sono nati disegni bellissimi, capanne sotto i tavoli… Evviva la fantasia!
Ogni sabato poi, con la più grande facciamo un dolce insieme per la settimana, qui l’esercizio è per me e per la mia mania dell’ordine e del pulito (ma come fa la farina ad arrivare sul divano in sala????); inoltre tutte le sere, anche quelle dopo le giornate lunghe e faticose, prima di dormire leggiamo una piccola storia, anche una paginetta ma leggo loro qualcosa, la magia che si crea è impagabile!
La difficoltà più importante verso cui lotto con le unghie e con i denti è riuscire a cenare tutti insieme, intorno al (nuovo) tavolo, per raccontarci la giornata, per condividere, naturalmente con la tv spenta. Con un marito che lavora con i turni, è davvero complicato, ma quando lui non c’è, provo io a tenere le redini del discorso. Ci provo, alcune volte riesco (cucinando per tempo e riuscendomi a sedere e a cenare con le bimbe), altre no. Non demordo però, certo con mio marito (e con la conseguente divisione dei compiti) è tutto più semplice.
Ultimo punto che, oltre ad alleggerire le nostre giornate, ha notevolmente alleggerito lo stress quotidiano, è la volontaria riduzione delle attività extra (compleanni ai gonfiabili, riunioni di lavoro...) e nel week end nessuna attività imposta, facciamo solo quello che scegliamo tutti insieme (urgenze escluse naturalmente).
Che ne pensate? Utopia o solo tanta buona volontà?
Un caro saluto a tutte/i

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